con Antonia Arslan (voce narrante) e Maurizio Camardi (sassofoni, duduk)

La rassegna si chiude venerdì 10 giugno (ore 21, ingresso libero) presso il Chiostro Albini, dove la scrittrice Antonia Arslan sarà accompagnata dalle musiche tradizionali armene e composizioni originali di Maurizio Camardi. Uniti dalla comune passione del racconto e dall’amore per la cultura della propria terra, i due protagonisti di questo incontro non sono nuovi a collaborazioni dal vivo e condurranno il pubblico in un viaggio tra parole e musica da Venezia ai paesaggi dell’Armenia anatolica, lungo le rotte del Mediterraneo e oltre, raccontando storie di donne, uomini, luoghi reali e immaginari tra passato, presente e futuro.

Antonia Arslan. Scrittrice e saggista italiana di origine armena. Laureata in archeologia, è stata professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. È autrice di saggi sulla narrativa popolare e d’appendice (Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento) e sulla galassia delle scrittrici italiane (Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra ‘800 e ‘900). Attraverso l’opera del grande poeta armeno Daniel Varujan, del quale ha tradotto le raccolte II canto del pane e Mari di grano, ha dato voce alla sua identità armena. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio armeno (Metz Yeghèrn, Il genocidio degli Armeni di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni). Nel 2004 ha scritto il suo primo romanzo, La masseria delle allodole (Rizzoli), che ha vinto il Premio Stresa di narrativa e il Premio Campiello e il 23 marzo 2007 è uscito nelle sale il film tratto dall’omonimo romanzo e diretto dai fratelli Taviani. La strada di Smirne (Rizzoli) è del 2009. Nel 2010, dopo una drammatica esperienza di malattia e coma, scrive Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio (Rizzoli). Nel 2010 esce per Piemme Il cortile dei girasoli parlanti. Il libro di Mush, sulla strage degli armeni di quella valle avvenuta nel 1915, è pubblicato da Skira nel 2012.

Maurizio Camardi. Suona vari sassofoni e flauti etnici. E’ un esponente del jazz veneto da una ventina d’anni e si occupa anche della direzione artistica di importanti rassegne (tra cui “Storie di Jazz a Padova”). Insieme al musicologo Roberto Favaro ha fondato nel 1986 la Scuola di Musica “George Gershwin” di Padova di cui è il direttore. In questi anni ha avuto modo di collaborare, in ambito jazzistico, con Paolo Fresu, Stefano Battaglia, Enrico Rava, Claudio Fasoli, Patrizio Fariselli, Paolino Dalla Porta mentre nel campo della musica d’autore si è esibito con Ricky Gianco e Gualtiero Bertelli e inoltre con il rimpianto bluesman Cooper Terry. Ha suonato, oltre che in Italia, in Jugoslavia, Nicaragua, Svizzera, Ecuador, Slovenia, Stati Uniti, Repubblica Araba Saharawi Democratica. Ha viaggiato e suonato in questi paesi incontrando la loro storia, cercando l’intersezione tra la sua musica e le musiche di questi territori. Dal 2000 si occupa di musiche per teatro, collaborando con vari autori tra i quali Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Gian Antonio Stella, Stefano Tassinari e con gli attori Ivano Marescotti, Ottavia Piccolo, Moni Ovadia, Bebo Storti, Lella Costa, Pamela Villoresi, Alessandro Haber. Ha al suo attivo otto CD a proprio nome – “In alto mare” (Caligola Records), “…nostra patria è il mondo intero” (Il Manifesto), “La frontiera scomparsa” (Il Manifesto), “Impronte” (Il Manifesto-Caligola Records), “Energie Positive” (Blue Serge), “Cristiani di Allah” (Blue Serge), Mare Chiuso (Blue Serge) e “Radiomondo” (Blue Serge) – e numerose altre collaborazioni discografiche.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Informazioni:
3421486878
info@ilsuonoelaparola.it 
www.padovacultura.it